La guerra non torna di notte (Solferino 2023-09) by Alfano Vincenza

La guerra non torna di notte (Solferino 2023-09) by Alfano Vincenza

autore:Alfano Vincenza [Vincenza, Alfano]
La lingua: eng
Format: epub


13

Un’altra notte era scesa sulla città. Una notte indecifrabile. Non avevo voglia di dormire. La luna era immensa e vicina. La sua luce si rifletteva sul mare, raggiungeva le finestre e i balconi della casa immersa nel sonno. Restituiva tepore e speranza.

Nei sogni, la paura si rivelava attraverso terrificanti immagini di morte. Mi ero girata e rigirata nel letto, poi avevo deciso di alzarmi per non svegliare Pasquale. Mi ero incamminata verso il mare con uno scialle di seta rosso sulle spalle scoperte.

La notte si teneva distante dalla guerra, la città lucida per il riflesso lunare si lasciava abbracciare dalla pianura morbida dell’acqua.

Una pazzia. Con tanti pericoli in agguato, in una città sotto assedio, una donna sola sul lungomare di Napoli. Ma di tanto in tanto si accendeva in me un istinto di ribellione, che avevo represso quando avrebbe dovuto esplodere, e faceva sentire la sua voce, rendendomi capace di azioni impensabili in altri momenti.

Quella passeggiata notturna non serviva proprio a niente, lo sapevo, non potevo certo pensare di liberarmi dalla tensione con un’azione così pericolosa e inutilmente temeraria. Eppure, camminare mi faceva bene. Godevo nel respirare la brezza marina, l’odore ruvido di sale metteva in moto ricordi contro cui avevo lottato per una vita intera, rischiando di soccombere. Ricordi che mi facevano ancora male.

Dopo il pranzo di quella domenica, con il ragù e le paste, a casa di Bernardino, non avevo più rivisto Gigino e mia madre. Quando avevo provato a chiedere, lo zio aveva risposto in modo evasivo e io avevo capito.

Nei giorni successivi provò a consolarmi, regalandomi una bambola con il viso di porcellana impunturato di lentiggini, gli occhi verdi e i capelli rossi. L’avevo tanto desiderata quando l’avevo vista nella vetrina di Leonetti, il più antico e fornito negozio di giocattoli della città, durante una delle nostre rare passeggiate in via Toledo. L’accolsi con indifferenza, il mio dolore superava ogni altro sentimento. La bambola rimase abbandonata sul letto per giorni, con gli occhi sbarrati a implorare la mia attenzione.

Anche Nunzia si mostrava più premurosa del solito, moltiplicando la produzione di manicaretti e, quando arrivava la sera, veniva a vegliarmi, restando seduta su una sedia accanto al letto, fino a quando non riuscivo a chiudere gli occhi.

Ero diventata una bambina paurosa, avevo strane visioni: fantasmi che si materializzavano a ogni sbuffo di vento che facesse ondeggiare le tende, ombre che mi toglievano il respiro. Correvo dallo zio che non capiva quei miei turbamenti, la mia inquietudine trovava pace solo tra le braccia di Nunzia.

Le raccontai delle strane apparizioni suscitate dalla penombra e lei, senza meravigliarsi, come se ne conoscesse già l’origine e la natura, fece un rito apotropaico. Diceva che bisognava annullare il malocchio.

Mi fece mettere seduta e mi sospese sulla testa un bacile con dell’acqua, nella quale versò lentamente delle gocce d’olio. Il liquido dorato si frantumò in minuscole goccioline dalle forme più svariate. Nunzia, disperata, si mise le mani sul viso. La più terribile delle maledizioni incombeva su di me. Da quel giorno si assunse il compito di proteggermi, con una sorveglianza serrata.



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.